D’altra parte, dal mio punto di vista, questa scelta rischia anche di risultare un po’ scontata se non seguita da un twist comunicativo più sorprendente.

Proseguendo con l’ingresso nel negozio, tra luci soffuse, addobbi natalizi e impiegati sorridenti con cappelli di Babbo Natale, bisogna riconoscere che l’atmosfera natalizia è resa in modo intensamente evocativo. Qui, a mio avviso, si sente la volontà di giocare sulla dimensione emotiva e collettiva della spesa festiva, con una regia dinamica e colori caldi che veicolano senso di appartenenza e allegria. Tuttavia, la scelta di immergere tutto in questo clima da “villaggio felice” potrebbe anche apparire, almeno secondo il mio gusto, leggermente artificiosa e addirittura stucchevole per chi cerca un pizzico di ironia o di intelligenza comunicativa più raffinata.

Dal lato delle offerte, trovo che la componente informativa sia affrontata in modo estremamente diretto e pragmatico: ogni prodotto ha il suo momento di gloria, con discount esibitissimi e grafica natalizia che fa da cornice. Certamente, la chiarezza con cui i prezzi e le percentuali di sconto vengono messi in evidenza è encomiabile per chi desidera messaggi trasparenti—specialmente nell’ambito discount—, e penso che questa sia una strategia apprezzabile per la target audience che mette al primo posto il risparmio. Eppure, sento la mancanza di un colpo di scena creativo, una battuta intelligente, una trovata di regia che sapesse smarcarsi dallo stereotipo “offerta gridata”, magari attraverso ironia o uso di registro più sottile.

Sul fronte della coerenza di marca, bisogna riconoscere che la frase “Spendi meno, vivi meglio” scandisce tutto il video come un mantra ben interiorizzato: la promessa del brand si incarna nella concretezza delle offerte e nella narrazione inclusiva. Da questo punto di vista, penso che la consistenza sia solidissima e il posizionamento chiaro, il che è senz’altro un punto di forza per ALDI.

In particolare, la conclusione allo sportello cassa, con clienti allegri, carrelli stracolmi e personale sempre sorridente, vuole sottolineare la coralità festiva e il “live better” come esperienza sociale più che esclusivamente economica. Secondo me, però, questa rappresentazione rischia di scivolare leggermente su una patina di buonismo natalizio, quasi a voler trasmettere un’idea di società ideale che raramente si incontra davvero nella realtà della spesa.

Dal punto di vista creativo e stilistico, ammetto che la palette cromatica — ricca di blu profondi e dettagli oro e rosso — sia azzeccata per l’occasione, mentre la musica swing natalizia contribuisce a scandire bene i momenti e rende la visione scorrevole. Tuttavia, resto dell’idea che per distinguersi realmente nel panorama pubblicitario odierno, manchi qui qualche elemento di rottura o, almeno, una raffinata autoironia che avrebbe potuto rendere lo spot meno prevedibile agli occhi di chi cerca maggior sophisticazione nei registri narrativi.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu: credi che questa scelta comunicativa funzioni per il pubblico italiano di oggi, oppure hai percepito anche tu una certa prevedibilità nella messa in scena e nel tono dello spot? Aspetto volentieri la tua opinione (sia di “pancia” che più tecnica)!