Dal punto di vista della creatività, però, resto un po’ perplesso: la narrazione visiva rimane ancorata a canoni molto classici, quasi istituzionali. La scena della Zanicchi seduta al pianoforte, circondata da trofei e fotografie, vorrebbe evocare l’idea del successo personale come metafora del “successo nel dimagrire”. Devo ammettere, però, che avrei gradito una maggiore finezza nell’utilizzo dei simboli: se questa è la tua “ricetta per il successo”, mi aspetterei almeno un tocco più arguto, magari una sceneggiatura che giochi in maniera ironica sul doppio senso del “grande successo”. Qui, invece, la correlazione tra il passato glorioso della testimonial e la perdita di peso resta un filo scontata.

Sono dell’opinione che la costruzione del messaggio sia volutamente semplice: “Ho perso 10 chili in tre mesi! Quattro pasti al giorno, gustosissimi e buoni, che ti arrivano direttamente a casa”. Non posso fare a meno di notare che si punta tutto sull’immediatezza di un beneficio facile, quasi miracolistico. Se da una parte capisco la scelta – parlando a un pubblico che vuole risultati rapidi – dall’altra mi domando dove sia finita la raffinata arte dell’allusione intelligente o della narrazione coinvolgente. Da comunicatore, mi viene da sorridere quando tutto il pathos si riduce a un “Fantastico! Che spettacolo!”. Un tocco di autoironia o una battuta ben piazzata avrebbero reso più interessante la fruizione dello spot, almeno per chi – come me – cerca intelligenza e non solo rassicurazioni.

Uno degli elementi che più apprezzo, però, è la chiarezza e trasparenza nelle informazioni pratiche: prezzo per pasto chiaramente esposto, sito web, numero verde per informazioni senza impegno e la nota – giocando con il regolamento – che i prodotti freschi non sono inclusi. Inoltre, il consiglio finale sull’attività fisica introduce un tono vagamente responsabile, sebbene utilizzato con una certa nonchalance, per mettere le mani avanti ed evitare eccessi di promesse. Qui penso che si sfiori il necessario, ma manca ancora quel qualcosa che faccia emergere una vera originalità.

Dal punto di vista visivo, devo riconoscere che c’è una coerenza cromatica ben orchestrata: abito blu su fondo chiaro, sfondo domestico aggraziato e pacchetti variopinti a contrasto. Si crea una sensazione di ordine e comfort, ma – vilipendio del sublime – mi aspettavo almeno un guizzo visivo, un twist nella regia o nel montaggio a cui aggrapparmi. Lo stile rimane dunque rassicurante ma, da spettatore esigente, trovo che il tutto resti in una zona di sicurezza ben poco rischiosa.

Sul piano della coerenza della brand identity, pur senza gridare al capolavoro, sono dell’idea che si comunichi con costanza: il claim “Mi piace così” ritorna come un mantra, mentre lo smile finale – “sorridi alla vita” – chiude il cerchio su una promessa di benessere accattivante. Preferirei tuttavia che questa solarità fosse espressa con un pizzico di spirito, evitando la mera reiterazione.

Nel complesso, la mia sensazione è che il messaggio sia costruito con cura, ma rimanga ancorato a schemi troppo prevedibili per risultare davvero brillante o memorabile. Se ti piace la pubblicità che osa e stupisce con intelligenza, temo che resterei un po’ affamato.

Che ne pensi? Commenta anche tu questo spot: la semplicità rassicura o ti aspetteresti una comunicazione più raffinata e ingegnosa per parlare di benessere e alimentazione? Apriamo una discussione—sono curioso di conoscere altri punti di vista!