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Mi Piace Cosi Spot TV:

"Perdi peso facilmente con Mi Piace Così: pasti pronti e prima settimana gratuita su MiPiaceCosì.it"

Questo spot pubblicitario di Mi Piace Cosi è buono? Cattivo? La pubblicità è divertente? Fastidiosa? …? Noi abbiamo un'opinione, e voi? Allora ditecelo!

(c)Mi Piace Cosi, fonte Real-time

La nostra breve descrizione dello spot TV di Mi Piace Cosi

Mi Piace Così offre un programma di dimagrimento tramite pasti pronti (colazioni, pranzi, merende, cene), che aiuta a perdere peso facilmente. La prima settimana è gratuita. L’offerta è disponibile su MiPiaceCosì.it con consulenza e servizio clienti dedicato.

Fonte: Questo spot è stato rilevato per la prima volta su Real-time, (c) Mi Piace Cosi

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2025-09-23

La nostra opinione

Personalmente, trovo che lo spot di “Mi Piace Così” punti astutamente su una narrazione fortemente orientata alla testimonianza e alla credibilità. Sin dall’apertura con Iva Zanicchi – volto noto e rassicurante – il messaggio si costruisce sulla forza di una storia personale: perdere peso, sì, ma “con qualcuno di cui ti puoi fidare”.

Da una prospettiva comunicativa, mi sembra una mossa efficace, anche se non del tutto nuova: il ricorso a testimonial autorevoli e trasversali nella società italiana implica un tentativo di abbracciare un target piuttosto ampio e fidelizzato.

Dal mio punto di vista, la costruzione visiva gode di una certa accuratezza cromatica: i toni sono caldi, le inquadrature pulite, i prodotti ben focalizzati. L’alternanza tra primi piani delle pietanze (granola, moelleux) e le figure dei protagonisti restituisce quello che definirei un sottile messaggio di “gaudente razionalità”: mangia con gusto, ma con metodo. Questo mi colpisce positivamente, dato che lo stereotipo della dieta triste viene elegantemente scongiurato.

Tuttavia sono dell’idea che la centralità delle “before & after” rischi di sfociare nella consuetudine, se non affiancata da elementi di racconto meno prevedibili. La sequenza delle trasformazioni fisiche (spesso con abbigliamenti volutamente abbinati o pose studiate) cerca chiaramente una linearità narrativa, ma avrebbe potuto giocare con un pizzico di ironia in più – magari spezzando lo schema “prima depressa, dopo raggianti” che troppo spesso domina in questo genere di pubblicità. Qui avrei gradito una virata più sofisticata, forse persino autoironica.

Osservo però con simpatia la trovata della “prima settimana gratis”: dal punto di vista persuasivo è una mossa astuta, perché abbassa la barriera d’ingresso e mette lo spettatore in una posizione di controllo – il consumatore può provare senza impegno, e questo, a mio avviso, innalza il livello di dialogo tra brand e cliente. L’elemento di “risk reversal”, con il rimborso garantito, non è rivoluzionario, ma ben eseguito.

L’inserimento costante dei brand Warner Bros. e Food Network, insieme alla presenza istituzionale del direttore Galimberti, secondo me rafforza la serietà del messaggio e posiziona l’intero progetto come un’offerta curata, quasi “certificata” dalla grande distribuzione. A livello stilistico però, ravviso un’impostazione molto “classic” che, se da un lato comunica affidabilità, dall'altro, almeno per i miei gusti, manca di quell'audacia creativa che potrebbe sorprendere o anche solo strappare un sorriso complice.

Sono convinto che lo spot lavori bene sulla reiterazione della call to action: il sito web, il numero verde, la ripetizione costante della gratuità della prima settimana; tutto concorre, in modo quasi didascalico, a rendere impossibile dimenticare come accedere all’offerta.

Riepilogando, credo che il messaggio arrivi chiaro e nitido, con una confezione estetica di livello e un coordinamento narrativo coerente. Se però devo essere del tutto sincero, avrei desiderato una maggiore originalità nei meccanismi retorici: uno spot per chi ama essere persuaso “con la testa” oltre che “con la pancia”, in senso letterale e figurato.

Ora la mia opinione è detta – sono davvero curioso di sapere come tu abbia percepito questo spot! Lo ritieni efficace? Ti ha convinto la scelta dei testimonial o avresti puntato su strategie differenti? Discutiamone!

Autore: Ralf Zmölnig

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