Mi viene naturale essere un po’ ironico nel notare come la vita reale, almeno per la maggior parte di noi, raramente si svolga tra picchi alpini e tavolate di legno rustico… Eppure, proprio questa idealizzazione rende lo spot aspirazionale, quasi sognante.

A mio giudizio, la scelta di mostrare gruppi di amici in un momento di condivisione rilassata è un modo intelligente di parlare sia al target young adult che agli adulti attenti a uno stile di vita sano. Qui emerge un approccio alla comunicazione che ritengo raffinato: non c’è la solita famiglia stereotipata, ma una dimensione di dialogo e allegria spontanea che trovo, se non altro, più genuina della media. Apprezzo soprattutto che la narrazione sia sottile e “parli” al pubblico senza paternalismi.

Quello che mi intriga dal punto di vista creativo è la presenza di dettagli come lo zaino, il moschettone, il casco: sono elementi narrativi che suggeriscono attività all’aria aperta, forse anche sport leggermente estremi come il parapendio, in linea con la promessa del brand di offrire “un’esperienza unica, come volare in parapendio”. Secondo me, questa scelta stilistica è efficace soprattutto per quelle persone che associano il benessere a un contatto diretto con la natura e la vita attiva. Dal mio punto di vista, alcune agenzie dovrebbero prendere appunti su questa delicatezza nell’intrecciare tema prodotto e storytelling, senza risultare invadenti.

Trovo notevole anche la cura con cui il prodotto viene mostrato: primi piani evocativi sul biscotto, la mano che lo immerge nel cappuccino, il dettaglio della schiuma che si allunga… Sono piccoli virtuosismi visivi che, a mio vedere, elevano la percezione della qualità e trasmettono la dimensione sensoriale. L’enfasi su “senza zuccheri aggiunti” e “con farina integrale” è chiaramente un commento al trend attuale di salutismo: lo spot suggerisce di potersi concedere un momento di piacere senza sensi di colpa. Mi sembra meno banale di molte altre pubblicità che si fermano al messaggio di “buono e salutare”, senza aggiungere nulla di emozionale.

In termini di coerenza tra brand, prodotto e messaggio, dirò che la sintonia è ben orchestrata: “Tanti modi di volersi bene” risuona come un invito sobriamente intimo, senza forzature. Galbusera si posiziona quindi non solo come marchio alimentare, ma come alleato di uno stile di vita consapevole. Personalmente, preferisco questi echi di autenticità a certi eccessi di ottimismo artificiale che si vedono spesso in questo settore.

Per concludere: dal mio punto di vista, questo spot si guadagna una posizione di rilievo per l’equilibrio tra appeal visivo, messaggio e stile narrativo. Il tono raffinato e le scelte di regia mi fanno pensare che dietro ci sia uno studio attento, con il coraggio di rivolgersi a un pubblico più sofisticato e meno omologato rispetto alla media pubblicitaria. Forse qualcuno potrebbe rimproverare una certa idealizzazione, ma io, alla fine, la trovo più stimolante che artefatta.

E tu, che sensazioni ti ha trasmesso questo spot? Ti è sembrato davvero capace di “voler bene” in modo innovativo? Mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista e avviare una discussione, sia dal lato professionale che personale.