Apprezzo particolarmente il modo in cui viene evocata l’atmosfera d’epoca, attraverso una sapiente alternanza di sequenze in bianco e nero e dettagli colorati solo dove serve: una scelta, a mio modo di vedere, altamente suggestiva e mai gratuita.

Da amante delle narrazioni pubblicitarie che sanno rivolgersi a chi “vuole anche capire”, trovo che la scelta di mostrare dettagli come la targhetta metallica “O.S.C.A. BOLOGNA – ITALIA” e il motore firmato OSCA sia una vera e propria strizzata d’occhio a chi apprezza la tecnica e la storia. Il linguaggio visivo si mantiene coerente, privilegiando uno storytelling che accompagna lo spettatore in un viaggio quasi tattile tra officine, volti concentrati, e linee eleganti di carrozzerie senza tempo. Dal mio punto di vista, si percepisce una cura meticolosa nel valorizzare le origini artigianali del marchio, e questo trasmette una sensazione autentica di passione e ingegno.

Ritengo interessante anche la modalità con cui la voce narrante inserisce elementi storici (“Nel 1947 nasce a Bologna OSCA dei fratelli Maserati… È l’inizio di una storia di innovazione tecnica…”). Non viene mai meno una certa eleganza, un pudore narrativo che lascia spazio all’emozione invece che alla pura cronaca. Chi, come me, ricerca un certo spessore intellettuale nelle campagne pubblicitarie, noterà una tensione continua a evitare la retorica: lo spot utilizza lo stile documentaristico per costruire un ponte emozionale tra il pubblico e il brand.

Sul fronte della creatività, non posso che sottolineare la scelta felice di culminare nella scena della “Simpson Spa Special” che attraversa, quasi sospesa, il deserto salato: qui si compie un salto temporale che rompe il ritmo classico del biopic per proiettare lo spettatore verso concetti di modernità, velocità e sogno. Un’inquadratura iconica che a mio giudizio rappresenta un raffinato simbolo di continuità con il futuro, senza mai indulgere nell’inutile nostalgia.

Per quanto riguarda la coerenza del messaggio di marca, sono convinto che ogni elemento—dagli inserti visivi alle scelte cromatiche fino alla musica di sottofondo—faccia parte di una partitura ben orchestrata. L’enfasi su “passione, creatività e ingegno dei fratelli Maserati, per chi ama l’emozione senza tempo dei veri campioni italiani”, mi sembra riuscita non solo retoricamente, ma anche in termini di posizionamento verso una target audience di veri appassionati ed esteti del mondo dei motori. Chi si sente toccato da questa narrazione è probabilmente un intenditore, non certo un consumatore occasionale.

Trovo, inoltre, particolarmente efficace il finale con il logo OSCA e la frase “La storia continua…”: è una chiusura che lascia volutamente in sospeso, invitando chi guarda non tanto ad acquistare un prodotto, quanto a diventare parte di una storia che si rinnova—un approccio che, dal mio punto di vista, dimostra coraggio e intelligenza.

In sintesi, mi sento di elogiare sia la sofisticatezza del linguaggio visivo che la capacità autoriale di produrre uno spot mai banale, capace di far breccia nello spettatore curioso e colto. Naturalmente, lascio aperta la discussione: quali dettagli ti hanno colpito di più? Ritieni questa celebrazione della tradizione un efficace strumento di branding, oppure pensi che il linguaggio rischi di essere compreso solo da pochi veri intenditori? Mi piacerebbe conoscere opinioni altrettanto argomentate su questo tributo a OSCA.