A mio avviso, la scelta di mostrare la scena notturna in una camera da letto semi-buia, con i dettagli domestici curati (il motivo tartan delle pareti, le piante, le abat-jour accese), riesce a creare un linguaggio visivo coerente: questa è, in effetti, la quotidianità della gran parte degli italiani. Credo che la rappresentazione del disagio del protagonista sia fin troppo letterale: personalmente avrei apprezzato una soluzione un po’ più allusiva o una figura retorica visiva che suggerisse il peso delle bollette senza dover mostrare esplicitamente le cifre o le facce preoccupate.

Dal mio punto di vista, il passaggio dalla preoccupazione individuale alla serenità collettiva in coppia (quando la donna si accorge della calma ritrovata dell’uomo) trasmette il messaggio che il risparmio energetico è non solo un beneficio personale, ma anche familiare. Ritengo però che la transizione dal tormento alla soluzione, pur molto chiara e immediata, sia sviluppata con una linearità forse un po’ scontata; manca a mio parere quel guizzo narrativo che potrebbe dare la svolta alla storia e lasciare il segno.

Sul piano della creatività, sono dell’opinione che l’alternanza tra le tonalità cupe dell’inizio e la tavolozza arancione – tipica del marchio – nel finale funzioni bene come sintesi visiva del passaggio dallo stress alla tranquillità. Eppure, mi pare che l’uso degli elementi grafici (l’interfaccia dell’app, il claim "Noi confrontiamo, tu risparmi", e il banner sull’offerta Edison) siano più funzionali che veramente innovativi; insomma, nulla che non abbia già visto in altri spot di settore.

Mi piace però come viene presentata la piattaforma: la promessa di confronto fra offerte, la chiarezza delle tariffe, l’opzione di procedere “online | al telefono | in negozio” rispecchiano una democratizzazione digitale intelligente, facilmente comprensibile da un pubblico ampio. Da intenditore di campagne che puntano sull’intelligenza emotiva e razionale dell’audience in equilibrio, posso dire che questa pubblicità si posiziona esattamente a metà strada: facile da seguire, rassicurante, ma forse poco rischiosa dal punto di vista creativo.

Tirando le somme, trovo che lo spot realizzi il suo obiettivo primario – quello di essere relatable e pratico – ma secondo la mia sensibilità manca di quel raffinato gioco di intelligenza comunicativa che potrebbe stimolare davvero anche uno spettatore critico.

E tu, hai trovato questa messa in scena efficace o avresti preferito un tono più sofisticato o sorprendente? Quali elementi, secondo te, rendono uno spot davvero memorabile nel contesto delle offerte energia? Discutiamo insieme!