Trovo efficace l’uso di queste immagini per sottolineare accessibilità e solidità, elementi che non si possono certo improvvisare in uno spot di breve durata.

Procedendo con la sequenza, la scelta di portare in primo piano non volti da catalogo ma persone comuni – la signora dai capelli grigi che si rivolge direttamente alla telecamera, le scene in negozio con clienti di età matura – a mio avviso mira ad una connessione spontanea e rassicurante verso un target ben identificato: famiglie, pensionati, insomma chi cerca davvero comfort e praticità. Da osservatore critico, mi piace che si tenti di umanizzare il brand attraverso queste piccole scelte di regia.

Malgrado ciò, ho la sensazione che manchi un tocco di vera inventiva. Mi sarei aspettato, dal mio punto di vista più esigente in termini di linguaggio pubblicitario, una narrazione meno didascalica, magari una trovata intelligente o un colpo di scena visivo in grado di sorprendere davvero chi guarda. L’approccio resta estremamente diretto: pagamento rateale personalizzato costantemente ripetuto, comfort e qualità enfatizzati quasi come un compitino. Indiscutibile la chiarezza, però resto dell’idea che la pubblicità avrebbe potuto osare di più anche con qualche espediente stilistico raffinato. Una metafora visiva, un cambio di ritmo improvviso o una battuta spiritosa avrebbero dato sicuramente più incisività al messaggio.

Analizzando il layout degli interni, riconosco che l’esposizione ordinata, il gioco di colori sobri – molto bianco, verde, blu, con dettagli rossi sulle scritte promozionali – restituisce coerenza e professionalità. Tuttavia, secondo me si cede un po’ troppo al classico canone della “scatola” rassicurante, dove il prodotto viene mostrato senza alcuna forza evocativa particolare. Da spettatore che apprezza le campagne briose e originali, avverto un certo senso di prevedibilità, anche se devo riconoscere l’efficacia della comunicazione a livello commerciale.

A livello di target, Mondoflex sembra sapere dove vuole colpire e non perde tempo in divagazioni: è una scelta che ammiro per la sua onestà e precisione. Ma, sarò forse troppo esigente, credo che un pizzico di autoironia o una sottile provocazione verso i concorrenti avrebbe reso il tutto assai più memorabile.

Interessante la costanza del branding, con il logo e i dati di contatto onnipresenti – impossibile dimenticarsene, anche per chi, come me, tende a distrarsi dopo i primi 10 secondi di spot. Il payoff "Mondoflex fa la differenza" suona autorevole ma, da amante delle svolte comunicative brillanti, penso che rischi di restare nella zona di comfort verbale senza un vero guizzo.

In sintesi, la pubblicità Mondoflex funziona, conquista per trasparenza e rassicurazione, ma dal mio punto di vista manca quell’elemento di genialità o sofisticazione che la farebbe risaltare fra mille spot convenzionali. Qualcuno potrebbe obiettare che la chiarezza valga più dell’inventiva, ma io continuo a preferire campagne che mi sfidano, anche solo per pochi secondi, a guardare oltre l’ovvio.

Mi piacerebbe sentire cosa ne pensi tu: questo stile diretto e senza fronzoli ti convince, oppure anche tu avresti voluto vedere un approccio più brillante e originale? Confrontiamoci!